Turchia: economia emergente

La Turchia è tra i Paesi che hanno conosciuto il maggior tasso di crescita negli ultimi anni e con esso un conseguente innalzamento del reddito medio pro capite. Nell’ultimo decennio si è assistito al rapido sviluppo di una nuova classe imprenditoriale industriale. Questa nuova classe ha costituito la base dell’elettorato del Primo Ministro Erdoğan. Il grande dinamismo dell’economia turca ha permesso al Paese una pronta ripresa dopo la crisi internazionale del 2008/09, e dopo un calo pari al 4,7% del 2009, nel 2010 il trend di crescita si è decisamente riconfermato, con un aumento del PIL al 9%, ed e’ ulteriormente proseguito nei primi nove mesi del 2011 ad un tasso del 9,6%. I dati di Trading Economics parlano di un aumento +4% del PIL nel 2012, gli investimenti provengono da tutto il mondo e per il momento la grande penisola sta vivendo un boom simile a quello italiano negli anni ’50. Questo sviluppo però sembra trascinare due grosse zavorre: la prima riguarda il fatto che la quasi totalità degli investimenti è fatta ad Istanbul, Izmir ed Ankara nel tentativo di creare dei grossi centri urbani su cui poter attirare ulteriori investimenti. Il flusso migratorio che negli ultimi 50 anni ha portato 11milioni di persone a Istanbul è tutt’altro che interrotto. È quasi sorprendente pensare a una città (nel 2010 già la 4° più popolosa al mondo) dove basta spostarsi anche solo di 20 km dalla zona storica per ritrovarsi in quartieri poverissimi.

La Turchia è annoverata tra le “next eleven economies”, la classifica stilata dalla casa d’affari Goldman Sachs che comprende le economie che si affermeranno nel 21esimo secolo. Attualmente è la 17esima economia del mondo sulla scorta di un processo di liberalizzazione e privatizzazione dell’industria e dei servizi cominciato negli anni Ottanta, quando il controllo delle imprese maggiori e delle infrastrutture era riservato allo stato in un contesto di economia mista.

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Turchia Vs Germania (Dati e grafica: Fmi)

Parallela all’impetuosa crescita economica è la pericolosa inversione del processo democratico. Micheal Rubin sul National Review scrive che

“il primo ministro Erdoğan ha trasformato la Turchia da una democrazia imperfetta basata sulle regole della legge civile in uno stato sempre più dittatoriale guidato dalla religione”.

Turchia – Ministero degli Affari Esteri – Rapporto Congiunto Ambasciate/Consolati/ENIT 2013

Turchia: Economia emergente (Rapporto ICE-Agenzia per la promozione all’estero e l’internazionalizzazione delle imprese italiane)