La donna in rosso

un poliziotto investe con lo spray urticante Ceyda Sungur (fonte: guardian.co.uk)

un poliziotto investe con lo spray urticante Ceyda Sungur (fonte: guardian.co.uk)

Un vestito rosso a maniche corte e una borsa di stoffa bianca. I capelli corti, a caschetto, le coprono il volto piegato per proteggersi dagli idranti della polizia turca a Gezi Park. Ceyda Sungur è stata avvolta da una nuvola di gas urticante e, ora che è conosciuta come “la donna in rosso”, è diventata uno dei simboli della rivolta di piazza Taksim iniziata lo scorso 28 maggio.

Il suo ufficio, nell’Università di Istanbul, si trova vicinissimo all’area verde al centro della città invasa, negli ultimi anni, da palazzi e cemento. Insieme a centinaia di giovani, anziani, genitori con bambini, anche Ceyda Sungur si trovava nel parco per difendere quegli alberi messi in pericolo dal progetto di riqualificazione dell’area che comprende la costruzione di un grande centro commerciale.

Ceyda Sungur si rifiuta, però, di diventare l’icona della protesta. «C’erano circa 50 persone nel parco quando la polizia, per prima, ci ha attaccato. Tra me e loro non c’è alcuna differenza».

Il volto di Ceyda Sungur, diventata un simbolo della protesta (fonte: repubblica.it)

Il volto di Ceyda Sungur, diventata un simbolo della protesta (fonte: repubblica.it)